Stoppa Bostichi

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Stoppa Bostichi, noto anche come frate Stoppa (fine del XIII secoloXVI secolo), è stato un religioso e poeta italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente alla famiglia fiorentina dei Bostichi, entrò nell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino e fu discepolo spirituale del beato Tommasuccio da Foligno.

Visse a Lucca al tempo di Castruccio Castracani (1315-1328) e in piazza San Michele in Mercato recitò la ballata Se la Fortuna o'l mondo.[1]

La morte di frate Stoppa sarebbe sopraggiunta, secondo Medin, il 29 gennaio 1415 presso un convento in Spagna; tale notizia, però, non risulta essere ad oggi attendibile.[2]

Gli sono attribuiti componimenti poetici di argomento morale e dottrinale (poesia gnomica): le profezie Apri le labbra mie, dolce Signore e Vuol la mia fantasia, la ballata Se la Fortuna o 'l mondo. Nelle sue opere riprendeva temi della cultura erudita usando modi di gusto più popolare. La ballata ebbe un certo successo, fu trascritta in numerosi manoscritti, ripresa e ampliata nei secoli successivi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le Croniche di Giovanni Sercambi, a cura di S. Bongi, Istituto Storico Italiano, Lucca, Giusti, voll. 3, p. 274, 1892
  2. ^ Bostichi, Stoppa (frate Stoppa), C. Gronchi, in DBI, vol. 13, pp. 347-8, 1971

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